Poesie, racconti, opere teatrali, ricordi e riflessioni di una protagonista della vita culturale e politica di Perugia. Legami controversi - che dà il titolo alla raccolta - è l'atto unico che meglio rappresenta anche il contenuto degli altri lavori di Felicia Oliviero: sessualità, maternità e istinto materno, oppressione familiare e sociale, ribellione e libertà; tematiche alla base dell'impegno collettivo dell'Associazione Culturale "La Goccia" che, oltre a questo libro, di Felicia ha curato anche la raccolta di articoli, interviste e relazioni.
Figura di spicco a Perugia del movimento femminista, Felicia Oliviero ha affiancato all'impegno politico la passione per la scrittura. La sua produzione artistica è principalmente concentrata nella seconda metà degli anni '90, in particolare con racconti e testi teatrali alcuni dei quali in napoletano. Ha scritto anche poesie, in gran parte inserite nei lavori teatrali elaborati collettivamente e rappresentati da un gruppo di donne de "La Goccia". Questo libro raccoglie i suoi scritti più significativi: poesie, racconti, opere teatrali, che vogliono offrire di Felicia un ritratto a tutto tondo che ne tenga vivo il ricordo tra le persone che l'hanno frequentata e amata, ma anche tra chi non l'ha conosciuta.
Postfazione di Luisa Muraro
Traduzione e postfazione di Emanuela Cavallaro
C’era una volta una fata, che si presentò a una giovane mamma. La mamma teneva in braccio il suo neonato e la fata le disse: «Puoi esprimere un solo desiderio per tuo figlio e io lo esaudirò». La giovane mamma ci pensò e disse: «Vorrei che mio figlio non piangesse mai». E la fatina lo uccise.
«Ho messo tutto in una scatola. Voi, noi, la vostra, la nostra vita: un secolo, buttato dentro senza cronologia. Le fotografie, i ritagli di giornale, gli annunci mortuari che avete sempre conservato, le lettere della nonna, le interviste del papà, il viso di una bimba sconosciuta con il nastro e il fiocco nei capelli, i documenti, le lettere, i ritratti a carboncino di un pittore amico. Cinquanta, trenta, cento anni fa, ieri. Ho messo tutto insieme in una scatola e ogni tanto ci affondo le mani, come nella terra, e pesco a caso un frammento di radice». Inizia con queste parole la raccolta di ritratti familiari con cui l’autrice compone il suo libro. In un momento di svolta nella vita in cui le radici assumono una funzione e vengono guardate con occhi diversi, con uno sguardo distaccato e lucido, ma ammorbidito dall’esperienza e unito alla consapevolezza dei limiti che l’età, per fortuna, ci regala.
"Camminava veloce con quella sua speciale apparente distrazione accentuata dagli occhiali e dalla matassa di capelli bianchi e ribelli su un viso ancora giovane. Un bel caffè, pensava, mi piacerebbe un bel caffè."
Dieci storie, dieci donne (o una sola?) tutte annodate ai dettagli che fanno una vita. Una narrazione piccola, col fiato corto, dentro spazi ristretti, senza eroi o vincitori, senza gesta, senza rumori. Eppure, tanto movimento: tutte le donne di questo libro sono al centro di rivoluzioni, grandi quanto invisibili e silenziose. Perché intime. Sta qui la sua poesia, nella dimensione ridotta del racconto, nel pudore e nel bisbiglio soffiato di tante vite vissute in segreto.
Traduzione, cura e postfazione di Natalie Malinin
Traduzione e postfazione di Monica Pavani
"Comunico con la foresta, divento la foresta. Le mie braccia sono i rami, la mia pelle la corteccia".
L'accostamento tra due termini apparentemente antitetici - damigella e selvaggia - si presta a rappresentare l'estrema sintesi della poetica di Corinna Bille: la selvatichezza unita a una raffinata sensibilità quasi antica, sempre e comunque acuita dalla nostalgia per un tempo indefinito, anteriore o fuori da ogni cronologia.
Tali sono i tratti distintivi di molte sue "eroine", ma anche le caratteristiche essenziali della sua scrittura, che con grande finezza espressiva riesce a varcare il limite della descrizione pura, per cogliere l'ombra inquieta, la pulsazione misteriosa di ciò che va esplorando.
Traduzione e postfazione di Monica Pavani
I personaggi femminili che compaiono in questa raccolta sono "eterne Giuliette" perché indipendentemente dall'età acconsentono senza difese alla prima o ennesima irruzione di Eros, sempre e comunque stupefacente; e l'estasi, la completezza è in quell'abbandono, eterno non perché destinato a durare ma perché per un istante scaglia fuori dal tempo.
Associazione Culturale Leggere Donna - Luciana Tufani Editrice
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