Che cosa significa essere sorelle di grandi artisti? E se poi si possiede anche talento e creatività? Famose o sconosciute, pittrici, musiciste, scrittrici o casalinghe, illuminate dalla fama di chi sta loro accanto in famiglia o del tutto ignorate. Pazienti, amorose, ribelli, innamorate. Le storie che ci narrano rimandano ad un unico inestricabile nodo di ammirazione o inconfessata invidia. Sopravvivere, soccombere o affermarsi in piena autonomia? Tredici destini diversi all'ombra del genio.
Tredici biografie di sorelle di personaggi famosi: famose anch'esse, talvolta, anche se quasi sempre meno dei rispettivi fratelli (o sorelle, in un caso, quello di Vanessa Bell e Virginia Woolf), oppure del tutto sconosciute; unite ai fratelli da un rapporto d'amicizia privilegiato che qualche volta giunge fino all'amore incestuoso. Alcune furono scrittrici - Bettina Brentano, Sarah Fielding, Christina Rossetti, Mary Lamb, Erika Mann - o avrebbero potuto esserlo, come Dorothy Wordsworth, Alice James o Cornelia Goethe, che si lasciò morire di malinconia; altre furono ottime musiciste, come Fanny Mendelssohn, o grandi pittrici come Vanessa Bell. Di loro, oltre al racconto della loro vita, vengono pubblicati brani delle opere o dei diari. Di qualcuna - Augusta Byron, Ulrike von Kleist e Grete Trakl - la voce non è stata tramandata; se esistevano diari, sono andati distrutti. L'immagine allora si compone attraverso gli occhi dei fratelli, specchio soggettivo che riflette solo quello che ha saputo vedere.
Alcuni lieder di Fanny Mendelssohn
Traduzione e prefazione di Eleonora Chiavetta
Nel grande poema rivoluzionario di Shelley, La regina Mab, la saggia fata Mab rivela all'eroina dormiente i segreti del passato, del presente e del futuro. Perché la forte e libera Mab è, secondo il mito, anche l'ispiratrice dei sogni. Le eroine di Le figlie di Mab - Mary e Claire, Fanny e Harriet - figlie vere o ideali di Mary Wollstonecraft devono confrontarsi con i suoi sogni rivoluzionari, e con quelli di William Godwin, Shelley e Byron, e ad essi sopravvivono o non riescono a sopravvivere.
Il romanzo è la ricostruzione, attraverso brani di diari e lettere di quattro donne, di un anno, denso di avvenimenti, della loro vita e di quella movimentata e drammatica del gruppo di intellettuali di cui Shelley e Byron erano il centro. Le quattro protagoniste sono la scrittrice Mary Shelley (1797-1851), figlia della femminista Mary Wollstonecraft e del filosofo William Godwin e moglie di Percy Bysshe Shelley, sua sorella Fanny (1794-1816), la sua sorellastra Claire Clairmont (1798-1879) e la prima moglie di Shelley, Harriet (morta nel 1816). Ciascuna rivive sulla pagina con la sua propria voce, come se realmente fosse lei a parlarci, a comunicarci speranze, illusioni, disperazione o allegria. Ognuna diversa e diversamente figlia di una generazione che ha sperato in una rivoluzione mancata. Vicine a noi anche se diverse da noi e tra loro, affrontano in maniera diversa questa pesante eredità, chi soccombendo e chi invece riuscendo in qualche modo a non farsene schiacciare.
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